Atteggiamento positivo alla base del benessere
Lo studio del benessere fonda le sue basi sui concetti di salute e qualità della vita, negli ultimi decenni, ha mostrato notevoli correlazioni fra atteggiamento positivo e benessere psico-fisico. Come suggeriscono molti studi, bisogna soffermarci su quei fattori soggettivi, al fine di misurare il benessere della persona nella sua unicità. In questo senso, noi possiamo soffermarci sul senso di autorealizzazione, obiettivi raggiunti, mete, ambizioni etc. In termini tecnici, noi possiamo dividere il concetto di benessere in funzionalità e capacità, di cui le prime vanno ad indicare i traguardi, le mete e gli obiettivi raggiunti, come sviluppo personale identitario, come attività o come ruoli; le seconde invece, l’insieme delle funzionalità che l’individuo ha a disposizione nel suo campo esistenziale. Risulta evidente, che il tutto può cambiare dal contesto culturale. Il fulcro della psicologia positiva, nei percorsi di psicoterapia incentrati sulla crescita personale, che può essere indirizzata anche in chiave di empowerment building, è centrato sull’atteggiamento positivo che a sua volta incrementa le aspettative e i risultati in modo conseguente. Favorire nell’individuo un atteggiamento positivo, spinge la persona a superare i propri limiti e le proprie catastrofi, attribuendo gli insuccessi e i fallimenti a qualcosa di esterno, piuttosto che a qualcosa di interno. Inoltre, se nel caso dovesse essere preso in considerazione il proprio sé come forma di fallimento, tale atteggiamento, favorisce l’insorgenza di un pensiero non criticante né giudicante, bensì costruttivo e dinamico, il che aiuta l’IO e quindi la persona nella sua unicità, a superare con successo e determinazione momenti di scoramento e di sconfitta, aiutando per altro la riduzione e la gestione dello stress. Al contrario, il pensiero negativo, catastrofista, disfattista come base critica, genera nell’individuo la perdita di interesse nelle proprie mete e nei propri obiettivi, poiché tutti gli ostacoli, invece di essere percepiti come spiragli di crescita, vengono percepiti come minacciosi ed insormontabili. L’insieme conduce all’agonia dello spirito e all’incapacità di riuscire a gestire la propria vita, generando inoltre sofferenza, umore deflesso, stress, abulia e apatia. Per cui, l’atteggiamento positivo è una meta a cui ambire, un traguardo da desiderare, lavorare su stessi e sul proprio stile di percezione della realtà, può favorire il miglioramento del benessere psico-fisico, nonché il raggiungimento dei propri obiettivi di vita.
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